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Trento, 23 luglio 2009
Superare definitivamente la scelta dell’incenerimento dei rifiuti
Proposta di mozione presentata da Roberto Bombarda
consigliere provinciale dei Verdi e Democratici del Trentino

Il Decreto Legislativo 16/1/2008 n. 4 ha approvato modifiche alla Parte Quarta del Decreto Legislativo n. 152/2006, che sostituisce e modifica sostanzialmente il Decreto Ronchi, prevedendo che le regioni e provincie autonome adeguino i rispettivi ordinamenti alle nuove disposizioni entro un anno.

Il Terzo aggiornamento del Piano provinciale, datato 2006, ha dimostrato in alcuni punti di non essere aggiornato ed adeguato ad affrontare il problema complessivo della gestione dei rifiuti ed in particolare la “chiusura del ciclo”. L’art. 179 del Decreto 152  così come aggiornato afferma infatti al comma 2: “le misure dirette al recupero dei rifiuti mediante riutilizzo, riciclo o ogni altra azione diretta ad ottenere da essi materia prima secondaria sono adottate con priorità rispetto all’uso dei rifiuti come fonte d’energia”.

L’attuale Piano provinciale non tiene conto dei notevoli risultati raggiunti da molti Comuni nella raccolta differenziata (ed anche dal Comune di Trento che sta diffondendo il “porta a porta” a tutti i quartieri con ottimi risultati) con valori spesso superiori al 65% previsto come obiettivo (vedi tabelle allegate dati RD 2008).

Altro grosso limite del vigente Piano è costituito dal capitolo riguardante la “componente organica”. La disastrosa gestione del centro di compostaggio di Campiello di Levico ha pregiudicato fortemente la fiducia dei cittadini e di molte amministrazioni locali, rendendo oltremodo difficoltoso stabilire il numero e la localizzazione degli impianti di biocompostaggio (i casi di Cadino di Faedo e della Predera di Lasino sono emblematici).

Oltretutto, per restare nell’ambito del cosiddetto “umido”, il Piano vigente appare insufficiente nella parte riguardante il compostaggio domestico, pure a fronte di ben 36.000 composter presenti sul territorio, sia nell’evidenziare il suo ruolo nella riduzione complessiva della componente organica da conferire negli appositi centri, che in base alla mozione n. 20/XIV votata dal Consiglio provinciale il 21 maggio 2009 dovrebbero essere dimensionati e localizzati il più vicino possibile al luogo di produzione, con il coinvolgimento della popolazione e dei Comuni.

Nel corso dell’audizione del 2 luglio 2009 presso la Terza Commissione del Consiglio provinciale, Nimby trentino e la titolare del Centro Riciclo Vedelago hanno proposto una ipotesi di gestione dei rifiuti solidi urbani in Trentino (allegato) che consentirebbe –attraverso la costruzione di piattaforme per il riciclaggio, di impianti di trasformazione del prodotto riciclato e per la produzione di materia prima secondaria, così come previsto dal Dlgs 152/2006,– di chiudere il ciclo dei rifiuti senza la costruzione dell’inceneritore di Ischia Podetti.

Con una serie di semplici calcoli basati su dati correnti di mercato o relativi alla costruzione e gestione dei diversi tipi di impianti e sui diversi costi di conferimento che ricadono poi sulla tariffa a carico dei cittadini, emerge che la soluzione proposta è più conveniente sotto il profilo economico degli investimenti, sul piano della tariffa a carico dei cittadini e delle imprese e sul piano del residuo finale (migliaia di tonnellate di ceneri tossico-nocive da stoccare in discariche controllate nel caso dell’inceneritore, molte meno ma inerti da stoccare in normali discariche nella soluzione alternativa).

Inoltre, con la tecnologia dell’estrusione, grazie alla quale il “secco residuo” da raccolta differenziata di qualità può essere trasformato agevolmente e a costi contenuti in materia prima secondaria, si potrebbe promuovere l’attivazione del marchio “Recycled in Trentino” per identificare un nuovo prodotto del territorio, ottenuto a “chilometri zero”, con processi attenti alla qualità d’origine, valorizzando così ulteriormente la notorietà e la visibilità del marchio “Trentino” con tutto quello che questo comporta.

Tutto ciò premesso

iI Consiglio impegna la Giunta provinciale

1. a sospendere ogni iniziativa volta alla realizzazione dell’inceneritore di Ischia Podetti;

2. a pervenire entro sei mesi al Quarto aggiornamento del Piano provinciale dei rifiuti, nello spirito dell’aggiornato Decreto 152/2006;

3. a valutare più approfonditamente sul piano tecnico ed economico, avvalendosi di soggetti autorevoli e non direttamente interessati, le soluzioni alternative all’incenerimento, in particolare considerando la tecnologia dell’estrusione;

4. a studiare la possibilità di istituire il marchio “Recycled in Trentino”, da assegnare alla materia prima secondaria ed ai prodotti da essa derivati in seguito all’estrusione del “secco residuo” da raccolta differenziata;

5. a studiare la migliore soluzione –in termini tecnici e di costo a carico dei cittadini, delle imprese e delle amministrazioni locali- al problema  della raccolta e gestione della componente organica, incentivando ovunque il compostaggio domestico, valutando con estrema attenzione e con il coinvolgimento dei soggetti locali le migliori localizzazioni dei nuovi impianti e sostenendo in particolare la costruzione di centri di biocompostaggio di piccole e medie dimensioni;

6. a promuovere ulteriormente tutte le iniziative volte alla riduzione complessiva dei rifiuti pro/capite ed alla diffusione di comportamenti consapevoli dei cittadini verso la “risorsa-rifiuti”.

cons. Roberto Bombarda

 

     

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